Siviglia è magica. Lo so, ve lo avranno detto in mille. Però, a costo di sembrare ripetitiva e banale, ci tengo a ripetervelo. I palazzi da fiaba che vedrete in questa meravigliosa cittadina non li ammirerete altrove, almeno in Europa. In Oriente potreste effettivamente avere qualche déjà vu, ma il fascino che regna a Siviglia è sicuramente irripetibile, frutto dell’incontro di elementi arabi con ingredienti occidentali, antichi e moderni. Il centro storico è piuttosto raccolto, quindi anche solo in un weekend si riescono ad ammirare le attrazioni principali.
In particolare, meritano una visita i siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco: la cattedrale, il Real Alcazar e l’Archivio generale delle Indie. In ogni caso, se avete più giorni a disposizione non vi annoierete. La città è ricca di parchi stupendi e comunque non è distante da Cordoba, altro gioiellino andaluso. Potete pensare di fare una gita fuori porta.
Prima di elencarvi nel dettaglio quello che non potete assolutamente perdervi, eccovi un breve assaggio della città in 60 secondi (video realizzato da SophienVoyage, grazie alla sua inseparabile Gopro):
I tesori di Siviglia
Voilà, i punti di interesse in città, in ordine di importanza:
- La cattedrale di Siviglia e la Torre della Giralda (patrimonio Unesco)
- Il Real Alcazar (patrimonio Unesco)
- L’Archivio generale delle Indie (patrimonio Unesco)
- Plaza de España
- Plaza de Toros (arena)
- Las Setas de Sevilla (punto panoramico)
- Torre del Oro
- Ayuntamiento, Casa de Pilatos e la Iglesia del Salvador
- Tapas & Sangria
- Un giro nelle vie movimentate del centro storico.
Io ho suddiviso queste visite nelle mie 48 ore di tempo a disposizione. Ovviamente si può vedere tutto anche con più calma.
In pieno centro storico sorge la cattedrale, con la sua maestosa torre campanaria, la Giralda. La vista da lassù è imperdibile; dovrete solo acquistare un biglietto (8 euro), arrampicarvi fino in cima e godere della città dall’alto. Non ci sono ascensori, ma delle rampe da percorrere. Il famoso duomo cittadino è invece a ingresso libero. La più famosa descrizione della cattedrale la dobbiamo a Théophile Gautier che la definì “montagna cava”. Effettivamente, è davvero immensa: è la terza chiesa cristiana più grande al mondo, dopo la Basilica di San Pietro a Roma e la Saint Paul’s Cathedral di Londra. A collegare la chiesa con la sua torre, la Giralda, il “Patio de los Naranjos”, un chiosco arabeggiante che deve il suo nome ai numerosi aranci che lo decorano. La cattedrale gotica (in realtà sono presenti diversi stili, dall’almohade al neogotico del XIX secolo) sorse al posto di una moschea fatta costruire nel XII secolo dal califfo almohade Abu Yacub. L’edificio islamico fu convertito in luogo di culto nel 1248; la chiesa, però, venne edificata solo dopo 185 anni.
Nelle vicinanze della cattedrale sorge il palazzo reale più antico d’Europa, il Real Alcazar. In questa stessa zona sorgeva nell’antichità l’acropoli romana, sostituita nel tempo da una basilica paleocristiana, da edifici visigoti e da un castello arabo. Nel IX secolo fu costruita qui la prima alcazaba (significa cittadella fortificata) che divenne più tardi un palazzo fortezza degli Almohadi. Il Real Alcazar, gioiello di architettura arabeggiante, è decisamente ampio e ben conservato. I suoi chiostri sono degni di nota, in particolare non perdete il “Patio de Los Munecas”, così come i suoi giardini, davvero magnifici. Vi consiglio di acquistare il biglietto di ingresso online, in anticipo, in modo da evitare lunghe code. Si paga qualche euro in più (4 euro in più, per un totale di circa 17 euro) ma le file sono chilometriche e rischierete di attendere inutilmente: una volta infatti che i biglietti si esauriranno, sarete mandati via senza troppi complimenti. La visita degli appartamenti reali non è inclusa nel prezzo. Dovrete pagare un ticket a parte.
Infine, chiude la triade dichiarata dall’Unesco nel 1987 patrimonio dell’umanità l’Archivio generale delle Indie. Nata come Loggia dei mercanti nel XVI secolo, la struttura divenne un archivio per conservare tutta la documentazione dei territori spagnoli d’oltremare nel XVIII secolo.
A circa 1 km, nel Parque de Maria Luisa sorge la monumentale Plaza de España. Progettata da Anibal Gonzalez e realizzata tra il 1914 e il 1928, ha una forma semicircolare ed è fiancheggiata da due torri. Una statua rappresenta l’architetto intento ad ammirare la sua opera. Anibal Gonzalez utilizzò mattoni e ceramica e dedicò delle panchine decorate con immagini di personaggi e fatti storici a ciascuna delle province spagnole. Nella piazza scorre un canale lungo oltre 500 metri che si può attraversare a bordo di barche a remi. Sempre all’interno del parco, troverete il fiabesco edificio che ospita il Museo de Artes y Costumbres populares.
Fate un salto anche a Plaza de Toros, l’arena più importante di Spagna che da aprile ad ottobre ospita decine di combattimenti con i tori. Ci sono visite guidate ogni mezz’ora; il costo è di circa 8 euro. Anche in questo caso, per evitare code acquistate online l’ingresso.
Non distante dalla Plaza de Toros troverete la Torre del Oro, una torre di avvistamento di origine almohade che faceva parte di una serie di strutture di difesa del porto di Siviglia che scendevano verso la sponda opposta del fiume. Oggi ospita il museo navale. Guardatela anche solo dall’esterno, la vista sul fiume è molto suggestiva.
Passeggiate per le vie del centro e, mentre fate un giro per i negozi, fate caso al bellissimo edificio che ospita il municipio, l’Ayuntamiento. La Casa de Pilatos, chiamata così perché era una delle stazioni della Via Crucis che si iniziò a celebrare nel Cinquecento e da cui ebbero origini le famose processioni della “Semana Santa”, è un antico palazzo residenziale (risale al XV secolo) che vale la pena visitare per avere un’idea di come vivevano i nobili a Siviglia. La seconda chiesa di Siviglia è la Iglesia del Salvador, in stile barocco. Potete acquistare il biglietto in combinazione con quello della Torre della Giralda.
Dulcis in fundo, las Setas de Sevilla. I “funghi” di Siviglia sono una piattaforma panoramica ultramoderna, sopraelevata. Permettono una magnifica vista sulla città. Andate al tramonto. Il ticket include anche uno sconto per un drink al bar della terrazza.
Tapas & Sangria
Non potete affermare di conoscere Siviglia fino in fondo se non vi lasciate conquistare dalle sue specialità enogastronomiche! Qui, dove la sangria scorre a fiumi, gustate piattini di prelibatezze locali condividendole con il vostro partner o i vostri amici… uno tira l’altro… sono le tapas! Dalle crocchette di coda di toro al pan con tomate… e ancora jamon iberico de bellota e olive, paella e tortilla di patate. Vi suggerisco tre posti: innanzitutto il Bar Pelayo. Poi la Bodeguita de Antonio Romero. Se invece cercate un ristorantino con menu ricercato di pesce, Azotea. Ma potete anche scegliere il vostro preferito lasciandovi ispirare da quello che vi attira di più mentre esplorate le viuzze del centro storico.
Consigli utili
Quando andare. In piena estate fa sicuramente troppo caldo, con temperature che superano i 40 gradi. Ottime le stagioni di mezzo, primavera ed autunno. In inverno comunque non è male, il clima è mite. Io sono andata a inizio dicembre e devo dire che di giorno si stava molto bene; verso sera era necessaria una giacca.
Come arrivare dall’aeroporto. Io ho preso un taxi, l’aeroporto è vicino alla città. Ci vanno circa 20 minuti. Il costo del taxi è sui 25 euro. In alternativa potete prendere un autobus.
Spero di esservi stata utile.
A presto e buon viaggio!
SophienVoyage
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