Napoli è… troppe cose. Quello che vedrete nel capoluogo campano, davvero non riuscirete a trovarlo altrove. E non mi riferisco solo alle bellezze della città e del passaggio – a proposito, alcune vedute sul Vesuvio sono davvero stupende! – o ai musei e alle opere d’arte, ai palazzi storici ben tenuti accanto a quelli fatiscenti, o alle belle piazze, alle chiese barocche opulenti o alle fortezze affacciate sul mare. Mi riferisco proprio all’atmosfera che regna in città, alla “napoletanità”!
Pino Daniele cantava così:
Napule è mille culure, Napule è mille paure
Napule è nu sole amaro, Napule è addore è Mare
Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa
Napule è na’ camminata inte viche miezo all’ato
Napule è tutto nu suonno e a sape tutto o’ munnoù
Ho pensato che per darvi un’idea del fascino di Napoli e al contempo delle sue stesse contraddizioni fosse più esaustivo citarvi una delle canzoni più note del grande cantautore campano che cercare di trovare altre parole. Eccovi ora anche un video di 60 secondi, perché a volte, si sa, le immagini parlano da sole!
E ora lasciatevi coinvolgere da questo mio breve programma di 3 giorni. Per visitare in maniera approfondita la città probabilmente non basterebbe una settimana, ma in 3 giorni potete avere un adorabile assaggino. Vorrete sicuramente tornare, o almeno a me è successo così!
Primo giorno
Non perdetevi la Certosa di San Martino. Si trova al Vomero, quartiere residenziale di Napoli, raggiungibile con la funicolare. Dall’ex monastero potrete godere di una vista superba che vi sorprenderà. All’interno, alcune stanze ospitano delle mostre, tra cui quella dei presepi, grande tradizione napoletana! Davvero interessante. Date un occhio alla sontuosa chiesa barocca…
Dopo esservi rilassati in cima alla collina, scendete verso il centro città. Rimarrete estasiati dai vicoli del centro storico di Napoli, patrimonio Unesco dell’umanità. Sono una continua scoperta… tra chiese, chiesette e cortili vale la pena perdersi… Ogni angolo è davvero inaspettato! Merita una sosta la barocca Cappella Sansevero che custodisce il Cristo Velato, scultura marmorea superlativa e, secondo me, anche sottostimata se si considera che non è così conosciuta in tutto il mondo come altri capolavori artistici di Michelangelo ad esempio, eppure è davvero WOW.
Imperdibile, poi, nel cuore del centro, via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi. Numerosi negozietti di artigiani espongono bancarelle con le statuine tradizionali della cristianità insieme a quelle, immancabili, di Pulcinella, ma anche quelle di personaggi politici e VIP di tutto il mondo: la famiglia reale britannica, con Meghan, l’ultima arrivata, Madonna, Beyoncé, Maradona, Pino Daniele, Trump, Macron, Berlusconi e molti altri.
Esplorate i vicoli, percorrendo almeno un tratto dello “Spaccanapoli“, un rettilineo lungo più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l’enorme agglomerato urbano. Si tratta di una delle tre strade principali dell’impianto urbanistico progettato in epoca greca e che attraversavano in tutta la loro lunghezza l’antica Neapolis. Andate anche a vedere il Duomo, che custodisce il sangue di San Gennaro, patrono cittadino, e lì accanto il Pio Monte della Misericordia – una chiesa secentesca a pianta ottagonale – che ospita una pinacoteca e nella cui cappella si trova un capolavoro di Caravaggio, “Le sette opere di Misericordia”.
Percorrete poi la caotica via dei Tribunali e fermatevi a gustare una delle pizze più autentiche della città da Sorbillo (o da Di Matteo). Se avete tempo, merita anche una visita la Napoli sotterranea, antico labirinto di acquedotti, gallerie e cisterne che si dipana sotto la città.
Secondo giorno
Visitate la zona del centro più moderna: Piazza Plebiscito e il Palazzo Reale. Visitate sia la chiesa che il museo. Non lontano ammirate la Galleria Umberto I.
Mi raccomando: fate un salto alla fermata della metropolitana chiamata “Toledo“; vi sorprenderà con le sue luccicose tonalità azzurro-bluette. In breve tempo è diventata una vera e propria meta turistica, aggiudicandosi nel 2013 l’Emirates Leaf International Award come Public building of the year e in seguito a il premio ITA – International Tunnelling Association, ovvero l’Oscar delle opere sotterranee. Non smette di collezionare premi, citazioni, menzioni d’onore, seducendo fiumi di passanti e viaggiatori. Progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca, inaugurata nel 2012, è stata definita dal quotidiano britannico Daily Telegraph e da un’autorevole classifica della Cnn come “la più bella stazione metropolitana d’Europa”.
Dopo pranzo andate alla Galleria Borbonica. Commissionato nel 1853 da Ferdinando II, re delle due Sicilie, per assicurarsi una rapida via di fuga in caso di pericolo, il tunnel – completato soltanto dopo la sua morte – non fu mai utilizzato dal sovrano. Il percorso sfruttava numerose cisterne e una rete di acquedotto preesistente. Fu utilizzato come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale e in seguito come deposito giudiziario. Aperto al pubblico solo 8 anni fa, questo labirinto sotterraneo è ricco di testimonianze storiche.
Fate una passeggiata nell’elegante via Chiaia e dedicatevi un po’ allo shopping.
Terzo giorno
Dirigetevi al mare, al Castel dell’Ovo. Visitate la fortezza, da cui potrete ammirare Napoli da un’altra prospettiva. Eretto dai Normanni nel XII secolo, il castello più antico di Napoli deve il suo nome a Virgilio. Secondo la leggenda, il poeta latino avrebbe seppellito un uovo nelle segrete del maniero, avvertendo che se si fosse rotto, l’edificio e Napoli stessa sarebbero caduti.
La sera aperitivo e cena al Borgo dei Marinari, davanti al Castello.
Se avete a disposizione un quarto giorno, vi consiglio una tappa a Caserta per la visita della reggia dei Borboni!
Spero che il mio breve programma possa tornarvi utile,
A presto
SophienVoyage
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