Vivace, giovane e tremendamente europea. Bucarest colpisce per la sua inaspettata modernità, cui fanno da contr’altare edifici d’epoca comunista in decadenza. Chiamata nell’800 la “Parigi dell’Est”, la capitale romena stupisce i suoi visitatori con i suoi grandi “bulevardul” che imitano quelli parigini, una copia dell’Arco di Trionfo e un’architettura urbana in tutto e per tutto simile a quella della capitale francese.
La città è molto grande, la sesta più popolosa dell’Unione Europea, ma il centro storico e le attrazioni da scoprire sono abbastanza vicine tra loro. La metropolitana funziona molto bene, permette di raggiungere tutti i punti di interesse e il biglietto giornaliero è economico, costa all’incirca 2 euro al giorno (corse illimitate per 24 ore).
Un weekend è sufficiente per farsi un’idea della capitale romena, anche se qualche giorno in più non guasterebbe; ad esempio per visitare alcuni dei suoi musei. Vediamo insieme quello che proprio non potete perdervi.
Sulle tracce di Ceaușescu
La figura di questo dittatore comunista megalomane eserciterà sicuramente un fascino irresistibile sugli amanti della storia contemporanea. Innanzitutto Piazza della Rivoluzione. Proprio qui, dal balcone dell’ex Palazzo del Comitato Centrale del Partito Comunista, il 21 dicembre 1989, Ceaușescu pronunciò il suo ultimo discorso. La folla radunata iniziò a contestarlo violentemente e ad urlare “Abbasso Ceaușescu!”. Il dittatore fuggì in elicottero, mentre – secondo le ricostruzioni più accreditate – i suoi fedeli sparavano sulla folla. Quell’edificio è oggi la sede del Ministero dell’Interno. Di fronte ad esso sorge il Monumento della Rinascita (costruito nel 2005), un obelisco bianco, circondato da una corona simile ad un cesto.
Più verso nord, non potete perdervi il Palazzo Primaverii, l’ex residenza privata di Nicolae Ceaușescu, dove ha vissuto per 20 anni con la moglie Elena e i suoi tre figli fino alla sua morte nel 1989. A inorridirvi e allo stesso tempo meravigliarvi sarà il lusso sfacciato di cui si circondava, mentre il popolo viveva di stenti. Particolarmente interessanti la sala cinema, dove il dittatore amava guardare la serie americana “Dallas”, gli opulenti appartamenti privati e la piscina riccamente decorata con mosaici multicolore. Presenti anche una sauna e una spa d’antan. Tutte le stanze sono rimaste come le hanno lasciate i coniugi Ceaușescu nel 1989: la televisione nella sala da pranzo, il telefono nello studio, i cappotti e le pellicce nel guardaroba. Gli stili decorativi spaziano da quello francese e inglese a quello italiano.
Last but not least, l’imponente e maestoso Palazzo del Parlamento, voluto da Nicolae Ceaușescu: il secondo edificio più grande al mondo dopo il Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa statunitense; il primo più pesante ed il terzo per volume, con una superficie di 330 mila mq. I lavori iniziarono nell’84 e terminarono diversi anni dopo la morte di Ceaușescu, che quindi non vide mai realizzato il suo progetto. La struttura consta di diciotto piani, di cui nove interrati; ha 2 bunker antiatomici e 60 gallerie sotterranee che lo collegano con la residenza privata del dittatore, l’aeroporto e altri edifici governativi. Ospita più di 3 mila stanze e la sala più grande, quella dell’Unione che oggi viene affittata per cerimonie private, misura 2200 mq. Per la sua manutenzione si spende mensilmente l’equivalente di quanto costa mantenere l’intera città di Bucarest. Per visitarlo occorre prenotare telefonicamente il giorno precedente. I gruppi possono inoltrare una richiesta tramite il sito internet.

Lipscani, a spasso per il centro storico
Camminare per il vecchio centro della città, Lipscani, è molto suggestivo. Incontrerete edifici in stile parigino, chiesette ortodosse e gallerie in stile liberty. Di notte questa zona rimbomba per la musica a tutto volume che anima i locali notturni, fino all’alba. I giovani che affollano i vicoli dopo la mezzanotte sono tantissimi.
Non perdetevi anche una breve sosta in piazza dell’Università. Qui in un angolo della piazza, di fronte al Teatro Nazionale, troverete una stele che riporta la scritta “Km 0, libertà, democrazia, zona libera dal neo-comunismo” e i colori della bandiera romena. Il piccolo monumento ricorda tutti quelli che hanno lottato contro il comunismo; fra questi, si ricordano alcuni studenti che dopo la morte di Ceaușescu (nel 1990) protestarono contro le forze neoelette (governo Iliescu) che, secondo loro, continuavano a rappresentare il passato. Furono massacrati di botte da un gruppo di minatori. A fianco, un altro pilastro con le parole di una canzone di Cristian Pațurcă, noto cantautore romeno, che recita più o meno così: “Meglio delinquente che traditore, meglio teppista che dittatore, meglio vigliacco che attivista, meglio morto che comunista“.
Ateneo romeno e giardino Cișmigiu
L’Ateneo è il cuore della tradizione musicale della città e fu edificato in stile neoclassico nel 1888. Qui si esibisce l’orchestra filarmonica George Enescu. Non lontano, raggiungibile con una passeggiata di qualche minuto, il giardino Cișmigiu, tranquillo parco cittadino dove rilassarsi in mezzo al verde. C’è anche un laghetto da attraversare in pedalò. Non perdetevi poi le fontane di Piazza Unirii, da poco inaugurate.
Infine, dedicate una giornata per una gita fuori porta alla scoperta della regione più famosa e affascinante della Romania: la Transylvania.
Consigli: visitate Bucarest nella bella stagione, primavera-estate. Dall’aeroporto per raggiungere il centro vi consiglio un taxi… se siete in due con meno di 5 euro a testa raggiungerete Lipscani in mezz’oretta.
Spero di esservi stata utile.
A presto,
SophienVoyage
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